Come curare l’eiaculazione precoce: cause, rimedi e farmaci

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

L’eiaculazione precoce rientra tra le più frequenti disfunzioni sessuali maschili e le cause possono essere di tipo psicologico-emotivo oppure legate a fattori fisici come la prostatite, l’ipersensibilità genitale e l’ipertiroidismo. Vediamo, dunque, da che cosa dipende e come si cura.

 

L’eiaculazione precoce è un disturbo sessuale molto diffuso che interessa un uomo su tre a livello mondiale. Si tratta di un problema molto complesso, che impone un approccio integrato che tenga conto di un’ampia gamma di variabili sia di natura emotiva (ansia, stress, spossatezza, ecc) sia di matrice fisico-organica (frenulo breve, alcolismo, vescicolite, disfunzione erettile, uretrite, prostatite e così via).

Il presente articolo ha lo scopo di permettere un rapido accesso a raccomandazioni, consigli e rimedi di carattere generale che specialisti e testi scientifici sono soliti dispensare per la prevenzione e il trattamento dell’EP.

Le informazioni contenute, sebbene basate su attente verifiche delle fonti, non intendono e non devono in alcun modo sostituire il parere del medico o la visita specialistica, quindi usatele con saggezza e unicamente a scopo informativo.

 

Eiaculazione precoce: significato e definizione

Come dicevamo, l’eiaculazione precoce (EP) è una disfunzione sessuale molto frequente, tanto è vero che in Italia ne soffre circa il 30% della popolazione maschile tra i 18 e i 60 anni.

Tuttavia, si tratta anche del disturbo meno diagnosticato perché per la maggior parte degli uomini rappresenta un problema imbarazzante di cui si fa fatica a parlare apertamente, generando di conseguenza sentimenti di disagio, frustrazione e rassegnazione, che impattano negativamente anche sul rapporto di coppia e sulla vita sessuale del partner.

Da un punto di vista medico-scientifico è piuttosto complicato definire oggettivamente questo fenomeno, dal momento che ogni persona risponde in modo diverso agli stimoli sessuali. Secondo l’accezione clinica classica, l’eiaculazione si definisce precoce quando avviene prima (“ante portam”) o entro un minuto dalla penetrazione vaginale, a seguito di un’eccitazione sessuale di bassa intensità o di breve durata. In termini pratici, quindi, rappresenta genericamente l’incapacità dell’uomo di controllare o ritardare a piacimento il riflesso eiaculatorio durante il coito.

Si tratta, però, di una definizione molto generica che non tiene conto di tutte le variabili cliniche, psicologiche e psicofisiche delle eiaculazioni precoci, le quali richiedono un approccio terapeutico basato sulle esigenze specifiche del paziente.

È infatti chiaro il modo in cui si manifesta l’EP, ma non risulta così immediato e incontrovertibile il momento preciso in cui si può considerare la precocità eiaculatoria, visto che alcuni protocolli scientifici la definiscono tale quando il tempo di contenimento in vagina è di un minuto, altri se inferiore a cinque.

 

Eiaculazionie precoce: cause e sintomi

Per individuare le cause dell’eiaculazione precoce bisogna innanzitutto fare una distinzione tra EP “primaria” e “secondaria”.

Nel primo caso parliamo di una sindrome di natura genetica caratterizzata da un insieme di sintomi caratteristici, che includono l’incapacità dell’uomo di ritardare le eiaculazioni durante quasi ogni rapporto sessuale, in un tempo compreso tra 30 e 60 (80% dei casi) o entro due minuti (20% dei casi). Se il problema non viene trattato tempestivamente, la situazione può consolidarsi e durare anche per tutta la vita, sfociando nella cosiddetta eiaculazione precoce “long-life”.

La EP secondaria o acquisita, invece, si manifesta dopo un periodo di assoluta normalità sessuale, in cui i tempi di eiaculazione erano del tutto regolari e soddisfacenti. In questi casi, le cause del problema vanno ricercate nella sfera psicologica ed emotiva del paziente (ansia, bassa autostima, perdita di fiducia, stress) oppure in specifici fattori fisici come l’ipertiroidismo, l’ipersensibilità dell’apparato genitale maschile, la vescicolite e la prostatite.

A seconda delle modalità in cui il disturbo compare, si distingue in EP “situazionale”, che sopraggiunge in relazione alle situazioni che si instaurano durante il rapporto sessuale o in base al partner, e “generalizzata”, che si presenta in risposta a ogni stimolo sessuale.

A prescindere dalle cause scatenanti, una corretta comunicazione e la volontà condivisa di provare diversi approcci terapeutici rappresentano la chiave di volta per prevenire e curare in modo mirato questa disfunzione sessuale. E’ importante, quindi, parlarne sia con il partner sia con un andrologo per evitare che il problema, non risolto per tempo indefinito, abbia ripercussioni negative sulla qualità di vita della coppia.

 

Eiaculazione precoce: rimedi e terapie

Come sottolineato, quando si soffre di eiaculazione precoce spesso si preferisce tenere nascosto il problema per timore del giudizio del partner. Tuttavia, anche una vita sessuale insoddisfacente, in cui l’uomo tende a eiaculare troppo velocemente, è comunque un campanello d’allarme che va ascoltato e di cui bisogna parlare per trovare una soluzione al problema prima che la situazione degeneri.

Ma come evitare di eiaculare troppo presto? Innanzitutto, occorre precisare che l’iter terapeutico da seguire deve basarsi su soluzioni ad hoc che tengano conto delle esigenze e delle caratteristiche di ogni singolo paziente.

Ampio impiego hanno i gel e i preservativi cosiddetti “ritardanti” che, essendo formulati con sostanze anestetizzanti, si propongono di ridurre la sensibilità del glande per ritardare l’eiaculazione. Il grosso limite di questi metodi è la difficoltà nel dosare l’attività anestetica correttamente, e questo spesso si traduce in un eccessivo allungamento dei tempi eiaculatori, con conseguente riduzione del piacere sessuale o perdita dell’erezione durante il rapporto.

Le terapie cognitivo-comportamentali rientrano, invece, tra gli approcci terapeutici più utilizzati ed efficaci per il trattamento degli orgasmi precoci. Durante le sedute riabilitative vengono monitorati sia gli stati emotivi del paziente sia le percezioni corporee e le sensazioni fisiche utili a controllare l’eiaculazione, dopodiché uno psicologo specializzato in sessuologia suggerisce le varie pratiche da adottare per migliorare gradualmente il problema, spesso coinvolgendo anche il partner.

Per quanto riguarda i farmaci contro l’eiaculazione precoce, la loro somministrazione per durare di più a letto è un tema tanto sentito quanto dibattuto: il problema principale dei trattamenti farmacologici è che l’efficacia si limita alle ore successive all’assunzione delle compresse, per cui questa terapia non è in grado, da sola, di risolvere in modo definitivo il problema.

In conclusione, non esiste un rimedio univoco valido per tutti, ma è necessario adottare diverse strategie combinate e cucite su misura per il singolo paziente. Affidarsi a uno specialista esperto è quindi fondamentale per prevenire e risolvere un disturbo sessuale che, se non adeguatamente trattato, può portare col tempo a una progressiva perdita di qualità dei rapporti sessuali, che si paga inevitabilmente con il deterioramento del rapporto di coppia e la difficoltà di instaurarne uno nuovo.

 

 

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